Qui si traduce il nuovo Cinema, i Libri, la loro Musica. Cosa sono i libri se non pellicole di carta?
Cos'è la musica se non immagini che ci fanno vibrare?

mercoledì 13 luglio 2011

Lo Hobbit o la Riconquista del tesssssoroooooo



Lo Hobbit o la Riconquista del tesoro di J.R.R. Tolkien

Bilbo Baggins è un hobbit come tanti: piccola statura, grandi piedi pelosi, pigrizia da vendere. Un bel giorno riceve l’improvvisa visita dello stregone Gandalf e dei suoi bizzarri accompagnatori, 13 nani dall’aria imbronciata e dall’assetata voglia di vendetta. Il piatto destinato a fredda consumazione è riservato al drago Smog, reo d’aver distrutto ed usurpato anni prima l’antico regno dei nani che si trovava sotto la Montagna Solitaria e di cui Thorin, uno dei 13 ospiti di Bilbo, è legittimo successore alla corona. Lì ancora, sotto i pendii ripidi del colle che si erge su una vallata ridotta a tetra desolazione dal fuoco vivo del drago, si nasconde il favoloso tesoro degli antenati del re nano e lì la compagnia è diretta, guidata dalla saggezza (e magia) dello stregone grigio cui, però, manca la figura di uno “scassinatore” utile al completamento della missione, Bilbo appunto. Preso alla sprovvista e privo di qualsiasi cognizione di ciò cui suo malgrado viene incaricato, lo hobbit si mette in viaggio al seguito del gruppo. Ma tanti sono gli ostacoli che ad essi si parano innanzi, primo tra tutti la presenza minacciosa dei nemici di sempre, gli orchi. Proprio durante un’imboscata di questi, Bilbo si separa dalla compagnia e, nella concitazione che segue la fuga e prima dell’incontro con una strana creatura che si annida nel sottosuolo delle Montagne Nebbiose (Gollum), trova per caso un misterioso anello dalle magiche proprietà.

Prima ancora d’incantarli con le avventure del prode Frodo, Talkien emozionò i lettori del 1937 accompagnandoli tra le pericolose lande di un mondo incantato dove lupi, aquile giganti, elfi e valorosi guerrieri vivevano all’oscuro di quanto da li a poco sarebbe accaduto a causa di un piccolo anello trovato per caso, mentre l’incandescente occhio di Slug riecheggiava terribile quello ancor più spaventoso del venturo Sauron.Narratore onnisciente, lo scrittore britannico s’incarna nella figura di Gandalf il grigio, sempre pronto a venir in soccorso ai suoi piccoli amici, ma mai disposto a concedere loro il disonore della vigliaccheria e, prendendoci per mano, ci guida alla scoperta di un universo di straordinaria verosimiglianza per i dettagli anche geografici ch’egli vi conferisce.
“Lo hobbit” è in primo luogo un romanzo fantasy di pura avventura, con tutte le caratteristiche del genere pronte a degna maturazione nel più famoso seguito de “Il signore degli anelli”, ma anche, e soprattutto, romanzo di formazione, laddove l’essere mite e pauroso di Bilbo si rivelerà eroe valoroso e fondamentale nella riuscita della missione, protagonista assoluto, con la graduale presa di consapevolezza di sé, del processo che conduce il lettore verso le future avventure della Terra di Mezzo. Avvincente.

Voto 8/10

Giuseppe Joe Castronuovo

5 commenti: