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giovedì 18 febbraio 2010
Amreeka - L'America pronunciata dai mediorientali
Lo abbiamo visto all'ultima rassegna del CINEMA MEDIORIENTALE a Firenze. Un film che ancora in Italia non ha distribuzione. A torto, aggiungiamo noi. Qui il sito per maggiori info. Si chiama Mouna, (ma potrebbe chiamarsi anche Maria Abdullah come una nostra ipotetica italiana di seconda generazione), il personaggio femminile del film, divorziata e madre di un adolescente: una donna palestinese entusiasta e ottimista, nonostante la vita, nel cuore dei territori occupati, dove vive. L'orizzonte le appare sempre più incerto. Ma un giorno lascia quella vita per andare a lavorare negli Stati Uniti ed un cambio le sembra possibile: se deve essere straniera nel proprio paese tanto vale esserlo del tutto. E così, insieme al figlio Fadi, decide di partire e di raggiungere la sorella già installata da quindici anni nel cuore dell'Illinois. Dopo le gioie dell'essersi ritrovata in famiglia, Mouna e Fadi cercano di trovare il loro posto in questa "Amreeka" tanto a lungo sognata. Ma gli Stati Uniti, in guerra con il "diavolo" Saddam, gli dimostreranno uno strano concetto di ospitalità. La vergogna di lavorare in un fast food, la diversità dei costumi, la vera rabbia e orgoglio di chi vive gli Stati Uniti a contatto con la sua gente.
Divertente, romantico, duro. Perché è la vita anche di un ragazzo, Fadi il figlio di Mouna, che non vuole avere etichette: a scuola saprà difendere la propria identità una volta a confronto coi figli dei soldati americani partiti in guerra. Mediorientali stessa razza per gli uni, l’Iraq invece non è la Palestina per l’altro: tant’è che nel climax della storia il riscatto sarà assicurato, anche se un po’ amaro e rassegnato. In questa buona pellicola scorrono le variegate culture di origine dei tanti immigrati che hanno fatto l’America, a scapito di un’integrazione che cammina di pari passo con il pregiudizio.
Dialoghi come questi li dedichiamo però ai leghisti italiani. Tra il poliziotto americano di frontiera e l’immigrata: “Da dove viene?” – Dalla Palestina, signore.- “E’ occupata?”(Il poliziotto intende dire se lei ha già un lavoro) – Oh sì, occupata, da 40 anni- (Mouna pensa invece allo stato in cui versa la sua nazione).
Finale sereno inneggiando non le razze "fondenti" in un crogiuolo, ma le differenze.
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