La 67° Mostra del Cinema di Venezia si è conclusa. Con la giuria presieduta da Quentin Tarantino. Arriveranno presto su questo blog recensioni sui film partecipanti che ci hanno stupito, recensioni dettate come sempre dal reale gusto di noi spettatori e non da stimoli pagati dai distributori, come spesso accade. Ma ai vincitori premiati grazie a ex conflitti di interesse o di amore... preferiamo dunque ricordare per ora la morte di un maestro della Nouvelle Vague, corrente fondata insieme a Godard e Truffaut. Si è spento Claude Chabrol. Quale miglior tributo, lasciandovi ammirare solo inquadrature, sensazioni, colori, luci, parole del maestro.
All'inizio della sua carriera, i suoi film (spesso basati su romanzi di George Simenon) raccontano storie che la Francia ha assurto a storia di un paese; poi con la sua più prolifica attività da sceneggiatore il suo occhio andrà a guardare la provincia il cui apparente conformismo borghese servirà a coprire un vaso di Pandora, colmo di vizi e odi.
Classico esempio in GRAZIE PER LA CIOCCOLATA
Fu l'elogio della lentezza come ne IL FIORE DEL MALE
La blasfemia e lo scandalo per il trattamento delle donne ricevuto in alcune epoche e situazioni religiose, come in UN AFFARE DI DONNE
Il minimalismo simbolista ne LE CERBIATTE
L'attualità della farsa come ne LA COMMEDIA DEL POTERE
La psicologia dei pruriti ne UNA MOGLIE INFEDELE
Il dialogo spiazzante ne LE DONNE FACILI
E voi cosa vi ricordate di Claude Chabrol? Lo avete studiato? Visto e mal digerito?
Parthenope – di Paolo Sorrentino
1 settimana fa
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